25 Marzo 2019 - Jamie, Monzese per caso (e per poco)

JAMIE, MONZESE PER CASO (e per poco) “Io sono di Monza”, dico. “Oh. Io ho abitato a Monza per un breve periodo, anni fa”. 1 agosto 2017. Il luogo è un insospettabile pub – Amsterdam Ale – sulla Amsterdam Avenue, a Manhattan (New York). La mia estemporanea interlocutrice si chiama Jamie. L’occasione è speciale, molto speciale. Di lì a poco, concerto dei Blondie, nel vicino Beacon Theatre. Per l’occasione, Barry L. Kramer, numero uno tra i Blondiesti, ha organizzato un raduno tra noi appassionati del gruppo. E, nella caotica informalità che caratterizza i raduni alla Barry, capita di fare conoscenze inattese. Jamie farebbe Moroni di cognome, che più italiano non si può: le sue radici pescano però nelle Marche, non in terra lombarda. “È bella Monza”, commenta la signora. Nella nostra città era stata per poco: 2-3 mesi, se la memoria non mi inganna. Trasferta del marito, per ragioni di lavoro. “Poi un giorno, camminando, sono entrata in quel bellissimo Parco”, pros...