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Visualizzazione dei post da marzo, 2020

Se vi manca il Parco di Monza - parte 19: Da un mondo all'altro

  Il nostro Parco è chiuso per l'emergenza. Ci manca. E allora: una serie di testi e immagini per alleviare la nostalgia. Ci sono luoghi del cuore che possono essere definiti in questo modo per la loro bellezza o singolarità o per il fatto che evocano ricordi e situazioni vissute. A Monza c’è una basilica di antica origine e, a poca distanza, l’ingresso al Parco che amo di più: sto parlando della chiesa di Santa Maria delle Grazie e dell’entrata all’area verde ubicata a poca distanza, in via Montecassino. La chiesa è stata eretta nel 1463 in stile tardogotico, ma non quel gotico esuberante e fiorito che caratterizza la cattedrale di Milano e, seppur molto diversamente, la facciata del Duomo della nostra città; è un gotico più dimesso e contenuto, tipico di tutte le chiese conventuali: Santa Maria delle Grazie infatti è edificio francescano. Dal parco è separata solo da un muro, ma quando si arriva sul piazzale davanti alla facciata, già se ne assapora la frescura e l’ondata di verd...

Se vi manca il Parco di Monza - parte 18: La voce dello scoiattolo (cap. 1)

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Il nostro Parco è chiuso per l'emergenza. Ci manca. E allora: una serie di testi e immagini per alleviare la nostalgia. Nel nostro Parco, lo scoiattolo europeo è presente da tempo. Le prime segnalazioni rimontano al 2000. Argomento da approfondire: la competizione col grigio americano è problema di grande momento. Solo una nota, però. Gli individui di scoiattolo europeo che han colonizzato il nostro Parco vengono - con buonissima probabilità - dal Parco Regionale di Montevecchia e della Val Curone. Dove vennero reintrodotti su progetto del grande Massimo "il dott" Favaron, ormai da tempo in pianta stabile su al Parco dello Stelvio. Ecco un paio di tracce sonore. Che, forse, faranno ricredere molti su questa specie: suoni che non suscitano propriamente tenerezza. 15 ottobre 2018 Un estratto da un lungo monologo del nostro. Luogo: la riva del Lambro, tra il Ponte delle Catene e il Ponte delle Grazie Vecchie. In sottofondo, proprio le campane delle Grazie Vecchie.  Scoiattol...

Se vi manca il parco di Monza - parte 17: I roccoli del Parco (cap. 2)

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  Il nostro Parco è chiuso per l'emergenza. Ci manca. E allora: una serie di testi e immagini per alleviare la nostalgia. La storia del nostro Parco è stata caratterizzata dalla presenza di diversi roccoli (sulla definizione di roccolo, vedi puntata precedente).  Non abbiamo molte testimonianze e molti documenti. Ci viene in aiuto la cartografia, passione e malattia di chi scrive.  La storia del nostro Parco comincia con la realizzazione della Villa Reale. Il territorio, alla nascita della Villa, aveva carattere agricolo. Le mappe dell'epoca mostrano la presenza di un roccolo, poco lontano dall'area su cui sarebbe stata edificata la nostra Villa. Questa struttura venne smantellata per far spazio ai Giardini. La figura mostra la collocazione di questo impianto, che doveva avere struttura e funzione classiche: una risorsa per procurarsi carne.     Il Piermarini progettò non solo la Villa ma lavorò anche al disegno e alla realizzazione dei Giardini. L'opera del gra...

Se vi manca il parco di Monza - parte 16: I roccoli del Parco (cap. 1)

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Il nostro Parco è chiuso per l'emergenza. Ci manca. E allora: una serie di testi e immagini per alleviare la nostalgia. Il termine roccolo indica una struttura tipica delle nostre zone. Diffusi tra Lombardia e Veneto, sono noti dal XV secolo. Si tratta di una struttura formata da elementi vegetali. Hanno pianta circolare o rettangolare. All'esterno, abbiamo una serie di alberi disposti a formare una architettura: solitamente sono piantati a formare due filari che corrono tra loro paralleli. Generalmente, si utilizza il carpino, per le sua buona capacità di adattarsi alle potature e per la sua resistenza. Non solo: d'inverno tende a mantenere il fogliame secco. L'insieme di questi alberi crea una sorta di pergolato. L'area all'interno è occupata da piante, in genere arbusti, gradite dagli uccelli perchè produttrici di frutti e bacche. All'insieme di elementi vegetali, veniva aggiunta una costruzione, in legno o in pietra. Si tratta di una torretta o di un cap...

Se vi manca il parco di Monza - parte 15: Sua maestà il colombaccio

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Il nostro Parco è chiuso per l'emergenza. Ci manca. E allora: una serie di testi e immagini per alleviare la nostalgia. Foto di Francesco "Checco" Ornaghi Il piccione domestico o piccione torraiolo non è uccello particolarmente amato: comunissimo, invasivo, invadente, nuoce gravemente a chiese monumentali e palazzi storici con le sue deiezioni. Discorso completamente diverso riguarda il colombaccio ( Columba palumbus ), volatile vigoroso e decisamente più grande del domestico, se ne distingue nettamente oltre che per le dimensioni, anche per il colore del piumaggio: testa e schiena tendenti al blu, coda e punta delle ali scure, petto di un bel grigio-rosaceo. L’elemento caratterizzante sono le macchie bianche sul collo che lo rendono inconfondibile.     Foto di Francesco "Checco" Ornaghi dal blog  CROS Varenna Il volo è deciso e potente, l’apertura alare può raggiungere gli 80 centimetri. Dal punto di vista caratteriale il colombaccio risulta estremamente timido...

Se vi manca il parco di Monza - parte 14: Tra api e tigli, e la prima rondine

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Il nostro Parco è chiuso per l'emergenza. Ci manca. E allora: una serie di testi e immagini per alleviare la nostalgia. Qualche chiosa tra api e tigli. Qualcuno - Alberto Beretta - segnala la presenza di un apiario a poca distanza dalla Porta di Vedano. Conosco questi alveari, collocati all'interno del giardino anzi del parco di Villa Litta. Non lo avevo considerato nel computo totale, perchè, appunto, piazzato fuori dal nostro Parco. Ma le simpatiche api di queste arnie sfruttano sicuramente le piante, e le altre risorse, del Parco. Quindi inseriamole come sorta di appendice al computo pubblicato qui l'altro giorno. Un grazie ad Alberto per il commento. La mappa mostra l'ubicazione dell'apiario citato.     Alberto si dichiara anche preoccupato per i tigli dei Boschetti. La loro forma a candelabro non sarebbe situazione delle migliori per il nostro lettore - e attento osservatore - che scrive: "i tigli, con quella forma a candelabro, mi danno l'impressione ...