13 giugno 2019 - Al Parco col binocolo (parte seconda): è gradito l'abito scuro
Al Parco col binocolo (parte seconda): è gradito l’abito scuro
30 marzo 2019. Il messaggio viaggia rapido dal mio cellulare ai gruppi whatsapp dedicati. “Trovato nido del picchio nero”. Con testardaggine tutta brianzola, perlustravo da qualche tempo l’area frequentata dalla specie. E in un albero a ridosso di un sentiero e poco distante da una stradina, il nido. L’ubicazione rimane confinata ad un gruppo ristretto. In buona sostanza, i quattro addetti alla indagine ornitologica. Cui si aggiunge, meritato posto d’onore, il Marco Casati da Monza, che fornisce contributo prezioso, condito da proverbiale stile, alla causa. Specie amata dai fotografi, ahinoi, il picchio nero. Rivelare siti di nidificazione può significare compromettere la buona riuscita della covata. Fotografi naturalisti: i bracconieri del 2000, in tanti, troppi casi.
Il bellissimo picchio – il più grande sul territorio della vecchia Europa – affascina non poco. Nel passato, era specie confinata alle aree montane. Da alcuni anni, l’animale ha esteso il suo areale, occupando via via zone di pianura, dal Varesotto a, quasi, il Milanese. Nel nostro Parco, è stato segnalato per la prima volta nel novembre 2017. Le osservazioni di quest’anno sono le prime a documentarne la nidificazione. L’espansione può essere collegata alla sempre maggiore disponibilità di piante vecchie nelle zone di pianura, tra boschi, parchi, giardini. La specie non è nemmeno poi così elusiva o diffidente.
Seguiranno osservazioni da parte della nostra allegra brigata. Due i piccoli, un maschio ed una femmina. Fino al 25-26 maggio. Il giorno 27 maggio, il nido è silente: piccoli involati, in cerca di fortuna.
Del picchio nero ho raccolto alcune emissioni vocali, oltre ad alcune tracce di attività al nido. Ma queste sono altre storie. Alla prossima
Foto di Giovanni Fontana e Francesco Checco Ornaghi (dell’associazione CROS Varenna)
Matteo Barattieri
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