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Visualizzazione dei post da aprile, 2008

Gli scoiattoli di Edo Melzi

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27 aprile 2008 Ci scrive Edo Melzi, monzese e grande appassionato del Parco (Foto: Susanna Chicco) Nonostante l'affollamento che caratterizza il Parco nelle domeniche primaverili ho avuto modo di osservare due scoiattoli rossi e per di più al suolo. Dopo aver percorso tutto il viottolo che costeggia il pratone della cascina del Sole, appena prima di giungere al grande viale asfaltato che incrocia il Cavriga, ho imboccato il vialetto sulla destra e dopo un breve tratto sono entrato nel bosco attraverso un sentierino sulla sinistra. I due animali erano a breve distanza e si rincorrevano al suolo; il primo poco dopo è scomparso fra gli alberi, mentre il secondo si è lasciato osservare ancora un pò prima di risalire su un tronco ed eclissarsi fra il fogliame. Da notare che i due animali si trovavano a breve distanza da un viale asfaltato ad intenso flusso pedonale e ciclistico. La mia precedente osservazione, nel mese di febbraio, era avvenuta nei giardini della Villa Reale al confine ...

Prime rondini al nido (segue) e storni...

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  Ieri, dopo 2 giorni di assenza, si è rifatta viva la coppia di rondini impegnata nella ristrutturazione di uno dei nidi della cascina Frutteto. Vediamole in questa immagine intente a raccogliere fango per le ultime rifiniture.   A sud di viale Cavriga, io ed Elisabetta ci siamo imbattuti invece in un nido di picchio rosso maggiore ora occupato da una coppia di storni. Per loro la stagione è già avanzata, visto che sono occupati nell'alimentazione della prole, che richiama incessantemente l'imbeccata. Animali gregari e urbanizzati in inverno (sono noti e suggestivi gli storni di milioni di individui che formano nei cieli macchie dalle forme cangianti), gli storni diventano territoriali nella stagione riproduttiva, nificando in buchi naturali (come appunto i vecchi nidi di picchio) o artificiali.          

Inverno 2008 Anatre (e affini) al Parco

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Lambro nel Parco (foto: Raffaella Sala) Ogni anno, a metà gennaio buona parte del mondo del binocolo europeo si ferma sulle rive di fiumi, laghi e zone umide: è il momento dei censimenti degli uccelli acquatici svernanti. La scheda (vedi sotto) vi fornisce qualche informazione in più su questa particolare raccolta dati. La rete delle zone umide attribuisce un numero ai vari siti. Il nostro Parco non può mancare naturalmente. Qualche anno fa Diego Rubolini – allora referente per la Lombardia, da quest’anno il testimone è passato a Violetta Longoni – mi contattò per affidarmi il compito di coprire il Parco. Per la precisione, l’elenco lombardo parla di “Fiume Lambro nel tratto del Parco e Laghetto della Villa Reale di Monza". L’attività non manca di fascino. Certo, in aree come il Delta del Po, o lo stesso Lario, la scala su cui si lavora è molto più grande, i numeri di anatre e affini maggiori, molto maggiori, la varietà di specie nemmeno confrontabile; e non mancano, va da sé, rar...

Marzo - Aprile 2008 Blue moon ovvero a civette nel Parco (prima puntata)

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  (foto: Alberto Confalonieri) Quante sono le civette al Parco? Tradizione – e alcuni dati raccolti sul campo dal sottoscritto – vuole che il Parco non sia luogo congeniale alla nostra: troppi boschi, poche aree con caratteri propriamente agricoli, la presenza dell’allocco, foriera di pericoli per il piccolo rapace notturno. La civetta (a fianco una bella immagine del bravissimo Edoardo Viganò da Villasanta) non ama gli ambienti forestali troppo estesi, gradisce invece contesti agricoli con spazi aperti dove potersi procurare il cibo. Questo ultimo tipo di ecosistemi, in realtà, non è assente nel Parco, ma si tratta per lo più di prati e ampie radure.   Mancano inoltre quasi del tutto staccionate e affini, elementi del paesaggio preziosi per l’animale, che può utilizzarli come posatoi per procurarsi il cibo. Ottimali sono i terreni coltivati in modo estensivo, ma anche giardini e parchi urbani non sono disdegnati. E qui sta il punto: a pensarci bene, le condizioni non sarebber...

Un po' di confusione: botta e risposta sui lavori al Parco

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Scrive Cristina: Ieri mattina, ho accompagnato una classe in un percorso sul lungo Lambro. Il percorso era già stato effettuato con altre tre classi, nell' arco di due mesi, con l'obiettivo di osservare flora e fauna. L'area prescelta era il tratto di lungo Lambro che va da Villasanta al Viale Cavriga, scelto perchè ancora molto 'naturale' : sentieri stretti, un pò di sana flora spontanea disordinata e indispensabile alla privacy degli animali... Insomma, anche un modo per far capire ai bambini di essere 'ospiti', di muoversi in un habitat che non è solo modellato sulle loro esigenze, ma anche su quelle di altri abitatori, indisensabili alla sua sopravvivenza. Ieri, la sorpresa : tutto il percorso era stato ripulito e ripiantumato, il sentiero allargato, e 'arricchito' di cassette di plastica, scatoloni e vasetti vari (residuo della piantumazione)... Ora, non voglio fare la reazionaria conservatrice a tutti i costi, e al di là del mio sgomento per l...

Scoiattoli rossi

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  Con questa bella immagine di uno scoiattoloo rosso "a tavola" trasmessami da Susanna, inauguriamo una galleria di immagini (qui a fianco) realizzate dagli abituali frequentatori del Parco. Approfitto per ricordare che chiunque può lasciare liberamente commenti ai post pubblicati. Se volete pubblicare post, documenti o foto può farlo madando una mail all'indirizzo a.confalonieri@tin.it.  

Prime rondini al nido

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Oggi, intorno a mezzogiorno, la prima delle coppie di rondini che abitualmente nidificano in cascina (Frutteto) ha occupato il nido. Ancora vuoti e da risitemare gli altri nidi...

Ma non è neve....

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 Questo è un messaggio da Susanna! (forza gente, fate come lei...) Ciao a tutti! Questa domenica mattina c'era una nevicata di aglio orsino al parco, così ho fatto un giro ed ho fatto qualche foto. Al laghetto, il solito affascinante gioco tra le varie specie di anatidi e cornacchie, tra le tartarughe ormai ben sveglie. Dietro il pratone della villa reale mi è passato a pochi metri un leprotto, ma è scappato prima che riuscissi a capire se era un coniglio o no. Buona notizia, mi pare, visto che l'anno scorso la specie era scomparsa, credo per un virus. Ma, soprattutto, nello stesso luogo ho pescato tre scoiattoli rossi che facevano le acrobazie mangiando, io credo, samare di olmo. Una delizia, ed ho pensato di mandarvi alcune immagini. Buona settimana, Susanna    

Se vedete un'anatra su un albero...

  ...non siete diventati pazzi!! Si tratta probabilmente di un'Anatra Sposa, specie dalla colorazione sgargiante (almeno il maschio) importata dall'America e osservabile in natura come aufuga (ovvero fuggita da un allevamento). Nel Parco si è progressivamente diffusa a partire dal laghetto della Villa Reale, e non è ora infrequente trovarla nella valle dei Sospiri, lungo il Lambro o, con mia sorpresa, nei dintorni della Scuola Agraria. Giovedì, nel corso della pausa pranzo, ho fatto una camminata intorno alla cascina Frutteto e ho potuto osservare tre delle famigerate anatre svolazzare lì intorno. Appena possibile posterò qualche foto. A voi le segnalazioni!

Enrica e il picchio verde

Con l'entusiasmo che sempre la contraddistingue, Enrica ha accettato la sfida di raccogliere informazioni sul picchio verde nel Parco di Monza. Riporto qui sotto il commento che ha mandato poc'anzi al blog. Brava!! Il suggerimento è di sceglierti un percorso da battere periodicamente (basta un giro intorno alla Scuola, pur breve), magari a diverse ore del giorno, stando attenta ai richiami e ai movimenti di questi animali. Registrerai sul tuo quaderno da campo le osservazioni, cercando di dettagliare, per ogni contatto, le "coordinate" dell'evento. Manda pure le tue osservazioni come commento a questo post (ti chiedo di essere generica nei racconti, per evitare di dare troppi dettagli su eventuali siti di nidificazione, che è giusto rimangano occulti ai più); io e Matteo ti aiuteremo invece volentieri a "elaborare" i dati che raccoglierai, e a dare un significato ai comportamenti curiosi che ti capiterà di osservare. Ne approfitto per stimolare tutti qua...