Se vi manca il Parco di Monza - parte 27: Per chi martella il picchio (cap 1)
Il nostro Parco è chiuso per l'emergenza. Ci manca. E allora: una serie di testi e immagini per alleviare la nostalgia.
Foto: Edoardo Viganò, Mario Maino, Massimo Brigo, Mattia Panzeri
"Ho visto un picchio!"; l'esclamazione ormai rimbomba anche dal cuore dei centri urbani. Il gruppo di pennuti da qualche lustro vede estendere le proprie aree di frequentazione e nidificazione anche alla città. Anche nella nostra Monza, i picchi si fanno vedere tra giardini privati e piccole aree verde pubbliche. Gli alberi invecchiano: il processo li rende invitanti e graditi per i nostri picchi.
Ma qui siamo al Parco, e diamo uno sguardo alle specie che lo abitano.
Abbiamo attualmente 4 specie appartenenti al gruppo dei picchi. Vediamole in rassegna, con qualche indicazione per il riconoscimento.
Prima le caratteristiche generali del gruppo, evidenziate in figura 1
Picchio rosso maggiore
Uno dei caratteri diagnostici: la presenza di due bande bianche sul dorso, come si nota in figura 2.
Distinguere maschio e femmina è abbastanza semplice (figura 3). Il maschio ha una zona rossa sulla nuca, dettaglio che manca alla femmina.
Picchio verde: il colore verde è la caratteristica principale. Rispetto agli altri picchi, tende a passare molto tempo sui prati, in cerca di formiche, di cui si nutre. La figura 4 mostra un maschio.
Il picchio rosso minore (figura 5): il nome già ci mette sulla strada giusta. Si tratta di un piccolo volatile. Non facile da vedere: rimane sempre sugli alberi, nel folto delle chiome. Ed è silenzioso per gran parte dell'anno.
Picchio nero (figura 6)
Il più grande dei picchi europei. Colore: nero.
A prima vista, può essere scambiato per un corvo.
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